giovedì 13 giugno 2013

1946 ANNO DI GIOSTRA


La Giostra del 1946

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Il 1946 è una data memorabile nella storia recente della città di Foligno. Non solo perché è l’anno della ricostruzione e della ripresa dopo gli anni terribili della guerra, ma anche perché è l’anno della nascita – e ciò ovviamente non è casuale nel contesto in cui andava a calarsi - della Giostra della Quintana, che nella sua versione moderna è frutto di una circostanza del tutto casuale.

Nel 1946 la "Società di Mutuo Soccorso fra operai, agricoltori ed altri cittadini in Foligno" intendeva celebrare in modo opportuno, e tale da lasciare un ricordo perenne, l’85° anniversario della sua fondazione. Tra le diverse ipotesi per i festeggiamenti, fu accettata senza riserve quella avanzata da un socio del sodalizio, Emilio De Pasquale, "assiduo frequentatore della documentazione storica cittadina". Fu lui a proporre la ripresa di un’antica competizione equestre in costume d’epoca: la corsa alla Quintana effettuata in Foligno il 10 Febbraio del 1613, in occasione del Carnevale, descritta in ogni particolare dal cancelliere di quel tempo, Ettore Tesorieri. Questo testo era stato trascritto dall’antico documento edito nel 1906 dall’erudito folignate Monsignor Michele Faloci Pulignani, come nuptialia. Nel 1935, in un articolo del giornale locale "La Fiamma", sotto il titolo "Ripristiniamo la Giostra dell’Inquintana" veniva proposta la ripresa della competizione equestre, come mezzo per richiamare forestieri e per rendere più caratteristico il Settembre Folignate: Dell’antico giuoco vengono descritte le fondamentali caratteristiche e l’articolo si conclude con un invito alla Brigata del Turismo a ripristinare la giostra dell’Inquintana. Ma la Giostra trovò il suo tempo e l’opportunità di ripresa solo undici anni più tardi. Le motivazioni che indussero le persone facenti parte della Commissione, tra le quali anche cultori della storia della città, ad aderire con slancio alla proposta non furono dettate solo dal proposito iniziale, né da una chiara coscienza storico-rievocativa, che tuttavia venne sempre meglio delineandosi nel corso del tempo. Tutti ne intuirono la dimensione, ma videro soprattutto la possibilità di ritrovare in quell’evento festivo un’occasione di raccordo e di armonia tra tutta la popolazione, nelle mura di una città provata e devastata dagli eventi bellici dell’ultimo conflitto mondiale. Ed un precisa testimonianza di questo proposito, sempre affermato e ripetuto dalle cronache del tempo, è contenuta anche nel "Bando", del quale nella sezione apposita, vengono date informazioni e fornito il testo.

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