martedì 6 maggio 2008

L'UMBRIA DEL LEOPARK

A GUALDO CATTANEO E’ NATO A “LEOPARK” IL QUINTO CAMMELLO. LEONARDO BOCCANERA IN PARTENZA PER L’ASPROMONTE

dal nostro inviato Gilberto Scalabrini




A molti piacerebbe vivere in questo mondo di sogni, una vera arca di Noè, dove all’alba di ogni giorno si possono ascoltare suoni e odori di Guanachi della pampa argentina, Alpaca degli altipiani andini, asini sardi, Yak dell’Himalaya, Mufloni del Camerun, Muntjiak (il cervo più piccolo al mondo), pecore Ossan, mucche nane del Senegal, Daini pomellati, Cervi scozzesi, Struzzi australiani, Puzzole americane, Zibetti, Genette, Gufi reali, Civette delle nevi, Grifoni europei, Opossum virginiani e Possum della nuova guinea. Tutti nati in cattività e accuditi con amore da Leonardo Boccanera, 31 anni, figlio del deserto in Italia.
Ci accoglie con la solita squisita ospitalità. Negli occhi ha una luce tagliente e imperiosa di ragazzo solare. E’ stanco ma felice delle sue fatiche che esigono pazienza, amore ed esperienza. Sentimenti intimi e segreti che accompagnano quotidianamente Leonardo con una grande ed infinita scarica di adrenalina. Solo per gli animalisti è un personaggio scomodo, nonostante sia ormai palese che tutti questi animali non sono stati sradicati dal loro habitat naturale, bensì presi dagli zoo.

“Non fa parte della mia cultura –ripete- perché sarebbe una vera violenza. Qui sono ospitati in un ambiente protetto e con mille attenzioni”.
Da pochi giorni è nato in cattività Tashkent, un bellissimo cucciolo di cammello siberiano. Quando varchiamo la soglia di casa Boccanera, posta sulla ridente collina di via Col Ventoso, Tashkent è accovac ciato vicino a mamma cammella e ci fissa con uno sguardo dolce, tanto da catturare subito il nostro sorriso. Infine si alza a scatti, prima tutto indietro, poi davanti. Le zampe magre e barcollanti si distendono come un pantografo. E’ nato il venerdì di Pasqua e Leonardo l’ha aiutato a venire al mondo. Come fa sempre con tutti i suoi oltre 90 animali quando sono in “dolce attesa”. Pensato che tutte le sere, intorno a mezzanotte, corre in cima alla collina per vedere se un dromedario ha partorito. La stessa cosa la ripete all’alba è mille volte durante la giornata, perché ormai è tempo di gestazione è arrivato alla fine.
Tashkent, invece, che porta il nome della capitale dello stato dell’Uzbekistan cresce a vista d’occhio. Quando mamma Summer l’ha partorito pesava 60 chili. Si regge sulle sue zampe ancora in modo goffo e non si stacca mai da mamma cammella che lo difende e protegge da ogni pericolo. Ma Tashkent si fa avvicinare facilmente anche se è molto timido e diffidente degli estranei. Per Summer, proveniente dal parco “Natura viva” di Verona, è il terzo parto.

“E’una grande fattrice –dice Boccanera, elogiando pure il papà Bogdan, proveniente dallo zoo di Monaco di Baviera- ma fra un anno si dovrà separare dal suo cucciolo, perché quando si svilupperanno i testicoli Bogdan non lo accetterà più nel gruppo. D’altronde è lui il maschio dominante e in presenza di un potenziale rivale tenterà prima di mordergli le zampe poi di strappargli il sesso. Pertanto sarà giocoforza separarlo. Finirà in uno zoo italiano che mi ha già avanzato la richiesta vista la sua alta morfologia. Il distacco sarà graduale, per evitare traumi alla mamma. Per Tasket invece sarà diverso, perché si adatterà subito alla nuova vita di gruppo. In pratica è come un adolescente che lascia casa. Per questo motivo, ogni volta che nasce un maschio per me non è un grande evento, a differenza invece di quando arriva una femmina che può restare nel mio parco”.
Leonardo racconta pure che il sabato di Pasqua ha passato tutta la giornata con Tashkent, perché la mamma non voleva allattarlo in quanto aveva le mammelle turgide.
“Con un sistema molto faticoso –dice Leonardo- siamo riusciti a farlo attaccare e da Pasqua si nutre regolarmente da solo col latte materno. Adesso Summer è entrata pure in muta, come avviene tradizionalmente nel deserto del Gobi dove questi animali si adattano facilmente alle temperature di meno 40° o 50° gradi e, terminato l’inverno, iniziano a perdere il pelo, fino a diventare totalmente glabri”.
A “Leopark”, come amorevolmente gli amici di Leonardo chiamano il suo zoo, è questo il quinto “arrivo” di un cammello in cattività. Negli anni scorsi sono nati una cammellina e un dromedario. Attualmente ci sono 4 cammelli e sei dromedari.
Leonardo ha costruito pure l’infermeria e una grande voliera africana, alta quasi otto metri e lunga 28, che ospita due coppie di cicogne.

“Lo scopo è quello di farle riprodurre in loco, al fine di consentire poi ai piccoli l’emigrazione in Africa nel periodo invernale. Ritorneranno poi i in Umbria, a Gualdo Cattaneo, nel periodo estivo”.
Nel laghetto artificiale, in cima alla collinetta, insieme alle anatre giapponesi, sono arrivati anche due magnifici Pellicani rosa, africani. Sono nati in uno zoo europeo e attendono con ansia i loro amici cormorani che sono appena nati nello zoo di “Punta Verde” di Lignano Sabbiadoro. I due pellicani mangiano quattro chili di pesce al giorno. Sono ghiotti di trote.

A fine aprile i cormorani non saranno gli unici nuovi benvenuti al “Leopark”: dallo zoo inglese arriverà un’altra zebra Gray che andrà a fare compagnia al maschio che si sente solo.
Prima di lasciare Colventoso, Leonardo Boccanera ci presenta Antonio, il capretto d’angora.
Quando entra nel recinto, Antonio gli va incontro con una dolcezza immane, dimostrando il suo attaccamento quasi morboso verso di lui che l'accudisce e ci gioca. Si fa prendere in braccio e cerca subito le coccole che ricambia con qualche leccatina.

“E’ stato salvato da Giuliano il clipper che accudisce gli animali –racconta Leonardo- perché la mamma lo rifiutava in modo violento, in quanto era al suo primo parto. Giuliano così l’ha aiutato a farlo accettare e a prendere il latte”.
Antonio si comporta quasi come un cagnolino: è curioso e sfacciato; ha simpatia per tutti gli altri animali e intraprende improvvisi giochi. Questo capretto è pieno di vitalità grazie all’affetto e alle coccole che l’hanno abituato ad esser vezzeggiato. Ogni volta ricambia tutte le attenzioni e i gesti di estrema tenerezza...compresi i suoi speciali bacini.
Quando lasciamo Gualdo Cattaneo, Leonardo corre a preparare la valigia. E’ in partenza per il parco dell’Aspromonte che chiude i battenti dopo due anni di attività. Purtroppo, molti cammelli e zebre, ma anche tucani e cicogne, struzzi e cani di Terranova, lama e serpenti boa hanno fatto una triste fine. Nessuno aveva pensato che a novembre lassù, a 1200 metri, inizia a nevicare e le troppo avverse condizioni meteorologiche sono incompatibili con i luoghi d'origine degli ospiti. Eppure tutti erano orgogliosa del “Jurassic Park”, sul quale sono stati investiti molti soldi pubblici. Si diceva che avrebbe dovuto avviare un circuito turistico per ridare ossigeno alla endemica economia locale. Adesso la forestale ha messo all’asta gli animali sopravvissuti. Molti amici di Leonardo Boccanera si chiedono: dove erano gli animalisti quando è stato inaugurato il “Jurassic Park”?

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