mercoledì 30 settembre 2015

Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, a spasso per Roma ammirando la sua arte


ITINERARIO:
LE OPERE DI CARAVAGGIO A ROMA
 




SABATO  31 ottobre 2015 ORE 15,30


 






Non c'è modo migliore per conoscere Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, se non facendovi guidare in questo itinerario per le vie del centro storico di Roma alla scoperta dei capolavori del grande artista "perfettamente intatti e conservati".
Il percorso ci porterà a scoprire l’arte di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. 

Inizieremo con San Luigi dei Francesi, chiesa nazionale dei francesi di Roma, per ammirare la Cappella Contarelli che ospita le tre magnifiche tele con le storie di San Matteo, la sua prima commissione pubblica. Proseguiremo con la Chiesa di Sant’Agostino, dove è conservata la celebre “Madonna dei Pellegrini” per arrivare, al termine della nostra passeggiata, alla Chiesa di Santa Maria del Popolo dove, nella Cappella Cerasi, sono conservati due quadri raffiguranti la “Conversione di San Paolo” e la “Crocifissione di San Pietro”. Durante il tragitto vedremo le strade e le piazze che furono scenario della sua tormentata e inquieta vita durante i circa dieci anni trascorsi dal pittore a Roma, dove arriverà alla fine del Cinquecento. Rivivremo le sue vicende umane e artistiche e scopriremo i luoghi frequentati da questo artista geniale, uno dei maestri più imitati e ammirati che ha lasciato un segno fondamentale nell’Arte, divenuto l’emblema del pittore “maledetto”. Ci accompagna la Dott.ssa Maria Alessandra de Caterina.
Appuntamento dalle ore 15:00 davanti la chiesa di San Luigi dei Francesi.
Contributo: 8, 00 euro più 2,00 euro servizio auricolari, gratuito sotto i 12 anni.
E’ necessaria la prenotazione

Contatti : e-mail: labcentoquattro@gmail.com
telefono: 3282842788-3477028481
Maria Luisa Cicconi- Marisa Capannolo- Andrea Mancini

Letteratura - CHIAVE DI VOLTA SCRITTO DA BRUNO PRONUNZIO, interviste all'autore

Intervista a Bruno Pronunzio, autore del thriller Chiave di Volta

Bruno Pronunzio, un ragazzino vivace che giocava sulla spiaggia di Sant'Agostino, litorale laziale,  quando da piccolo con i genitori, viveva l'estate insieme a tanti amici piccoli e grandi fra cui c'ero anche io. 
Occhi vispi intelligenza viva, poi ci siamo persi di vista, fino a quando ho ritrovato quel ragazzino esile e pieno di vita, un uomo oramai padre di ben tre figli, sposato e scrittore.
Lavora a Milano Bruno e, stando lontano dalla sua famiglia che risiede a Civitavecchia, ha iniziato a scrivere fino a quando ha iniziato a dare una forma ai suoi pensieri e capitolo dietro capitolo è nato um thriller di tutto rispetto che spopola in tutte le librerie nazionali, CHIAVE DI VOLTA.






Intervista a Bruno Pronunzio
di Mariolina Savino


D.: Che cos’è Chiave di volta.
R.: E’ una storia avvincente, un thriller che si snoda tra il medioevo, per la precisione il 1314, e i giorni nostri. Il titolo inizialmente doveva essere, per l’appunto Sette secoli.
D.: E poi?
R.: Poi ho virato su Chiave di volta, perché la soluzione dell’enigma è contenuta nell’affresco che decora la volta più famosa del mondo.
D.: Ti riferisci alla Cappella Sistina?
R.: Esatto. Per la precisione alla creazione di Adamo, uno dei capolavori di Michelangelo.
D.: Storia, arte… Abbiamo già due elementi. Di cos’altro parla il tuo romanzo?
R.: Nel 1314 viene bruciato sul rogo, a Parigi, l’ultimo Maestro Generale dei Templari, Jacques de Molay. L’Ordine del Tempio è stato sciolto già da qualche anno e i suoi appartenenti imprigionati e torturati. Ma alcuni monaci guerrieri sono riusciti a sfuggire alla trappola del Re Filippo il Bello, tra questi Gérard de Vazeix, incaricato di custodire un oggetto ed evitare che questo cada nelle mani dei soldati francesi.
D.: Abbiamo il terzo elemento: religione.
R.: Non solo Templari, scomparsi agli inizi del 14° secolo, ma soprattutto francescani. I due ordini hanno convissuto, per così dire, solo per un secolo, ma i loro rapporti hanno lasciato numerose testimonianze nascoste che pian piano vengono svelate al lettore.
D.: Cosa lega il periodo medioevale con i nostri giorni?
R.: Nel 2014 Stefano Zarri, un informatico modenese trapiantato a Treviso, riceve per un disguido una Bibbia del Trecento. All’interno della copertina rinviene un’antica pergamena istoriata, contenente due disegni e alcuni termini: in latino, greco e francese. Tenace e curioso, Stefano scopre che uno dei disegni, il profilo di un monte, è simile a quello riprodotto nella celebre Creazione di Adamo. Su quello stesso monte, nel 13° secolo, Francesco d’Assisi aveva ricevuto le stimmate.
D.: Di nuovo i francescani.
R.: Stefano si reca nel Casentino ma, prima di raggiungere il santuario della Verna, viene rapito da una misteriosa organizzazione che gli svela il significato nascosto della pergamena.
D.: E poi?
R.: Stefano, a sua insaputa, entra all’interno di un intrigo internazionale e… non posso dirti altro, toglierei il gusto della scoperta ai lettori.
D.: La copertina mette i brividi. Noto che la Bibbia poggia su una bandiera nazista.
R.: I nazisti hanno cercato per anni numerose reliquie, compreso il Santo Graal. Ma la ricerca è continuata anche dopo la fine della Seconda guerra mondiale, condotta dagli ufficiali tedeschi fuggiti all’estero.
D.: Ancora un elemento: la Seconda guerra mondiale e il nazismo.
R.: Non solo il nazismo ma anche il ruolo svolto dalle organizzazioni neo-naziste. Ma non voglio andare oltre. Leggendo il libro il lettore scoprirà i legami tra Santi, Papi, luoghi e opere d’arte, tutti connessi tra loro in modo inestricabile, ma tutti che puntano insieme verso un solo luogo e un solo oggetto: la Chiave di volta. 

info acquisto: 
http://www.ibs.it/code/9788863932508/pronunzio-bruno/chiave-di-volta.html
 http://www.amazon.it/Chiave-volta-Bruno-        Pronunzio/dp/8863932506

 https://www.facebook.com/Chiave-di-volta-1602364680021392/timeline/
Chiave di Volta lo trovate nelle migliori librerie italiane. 

https://youtu.be/qhXXPagyMPs