domenica 25 agosto 2013

VERONA- PER NON DIMENTICARE: Roméo et Juliette



31 Agosto 2013 - ore 21:00 -  Arena


NON DIMENTICHIAMO QUANTO ACCADUTO IN EMILIA E VERONA NON DIMENTICA!


Come nel caso di Faust, anche l’origine di Roméo et Juliette è legata all’Italia: risale infatti al 1841, quando Gounod, residente a Villa Medici dopo aver vinto il Prix de Rome nel 1839, inizia a musicare un Giulietta e Romeo su libretto italiano. Passano gli anni, quattordici per l’esattezza, ed ecco giunto il momento di poter riprendere il progetto giovanile a lui tanto caro. Fugge da Parigi, perché gli sembra impossibile lavorare dove non esiste il silenzio dello spirito, e si rifugia a Saint-Raphaël. Qui ritrova suggestioni ‘italiane’ e scrive alla moglie delle emozioni donategli dalla campagna di Fréjus che, con i suoi resti di antichi acquedotti, tanto ricorda la campagna romana. È l’aprile 1865, la fuga pare quella per Mireille in Provenza; anche in questo caso isolamento e frenesia creativa. Quella frenesia che lo divora quando lavora a un soggetto di cui è innamorato, portandolo spesso alle soglie di terribili crisi di nevrastenia, tormento costante della sua esistenza. Il furor creativo dura quattro mesi: il 10 luglio 1865 Roméo è terminato. Gounod vi tornerà sopra l’anno successivo, per comporre il secondo quadro del quarto atto, il matrimonio di Giulietta con Paride, aggiunta spettacolare voluta con ogni probabilità dal direttore del Théâtre Lyrique, Léon Carvalho; scena assente in Shakespeare, è una delle poche infedeltà del libretto. Equilibrato ed essenziale, il testo di Barbier e Carré è senza dubbio tra i loro migliori, e coniuga efficacemente le esigenze strutturali del melodramma a un dignitoso rispetto del dramma shakespeariano. 
Unica tra le opere di Gounod divenute celebri a conoscere un immediato successo di pubblico e critica, Roméo et Juliette non sfuggì però al destino di successivi riadattamenti che caratterizza buona parte della produzione operistica del compositore parigino. A parte cambiamenti marginali, che sono testimoniati dalle numerose edizioni a stampa che seguirono la ‘prima’ del 1867, fu la ripresa del ’73 all’Opéra-Comique a richiedere più sostanziose modifiche. Se ne occupò Bizet, direttore d’orchestra per l’occasione, che provvide tagli e ‘accomodi’ vigilato da Londra dall’amico Gounod, di volta in volta combattivo o accondiscendente. Una nuova versione venne quindi preparata per l’approdo trionfale all’Opéra (1888). Per l’occasione l’autore musicò tutte le sezioni parlate, compose l’irrinunciabile balletto, ripristinò l’ingresso del duca di Verona nel finale terzo e il cortège nuptial et épythalame nel finale quarto, assenti nel 1873. Più fastosamente decorativa, quest’ultima versione andava per certi aspetti in direzione differente rispetto alle intenzioni originarie di Gounod; portato per istinto e per gusto alla scorrevolezza dell’articolazione drammaturgica, Gounod mal sopportava le divagazioni cerimoniali imposte

ROMA- Romeo&Giulietta



Spettacoli a Roma ottobre e novembre 2013. Dopo lo straordinario successo di Notre Dame de ParisDavid Zard ritorna con un nuovo grande progetto musicale: Romeo&Giulietta. Ama e cambia il mondo. L’opera, tratta dal capolavoro di William Shakespeare con musica e libretto del grande compositore Gérard Presgurvic, nella versione italiana sarà diretta da Giuliano Peparini con i testi di Vincenzo Incenzo.
Dopo l'immancabile debutto a Verona, lo spettacolo  Romeo&Giulietta. Ama e cambia il mondo sarà in scena a Roma, precisamente al Gran Teatro, per tre settimane (dal 18 ottobre al 10 novembre). A dare volto e voce alla famosa coppia di innamorati troviamo, nel ruolo di Romeo, il giovane cantante rivelazione di X-Factor 2012 Davide Merlini e, nei panni di Giulietta, l’attrice e cantante Giulia Luzi, nota al grande pubblico per le serie televisiva I Cesaroni e Un medico in famiglia. Dal martedì al sabato alle 21, domenica alle 17Biglietti da 17 a 48 euro







Milano- Mostra fotografica Alza lo sguardo - Aaron Baghetti.




Dal 6 luglio fino al 20 settembre verrano esposte presso il Crowne Plaza Hotel di Milano, otto opere della mostra fotografica Alza lo sguardo - Aaron Baghetti.
Ovunque nel mondo, nelle metropoli moderne, camminando per strada, si osserva come le persone siano assorte nel proprio microcosmo, distanti dagli altri e da ciò che le circonda, ognuno preso dal proprio quotidiano, vivendo fermi in un presente distratto. Alza lo sguardo è una mostra dedicata al futurismo, che vuole contrastare questa sensazione di estraneazione globale, e stimolare l’individuo ad acquisire dettagli al di fuori della propria portata visiva, ad alzare lo sguardo verso prospettive futuristiche, reali, concrete, che nascono dall’ingegno umano, dalla necessità di evolversi e di superare sempre i propri limiti.
In mostra 8 fotografie, scattate tramite smart phone, in un allestimento pensato dall’architetto Max Minoja. Oltre che curatore dell’esposizione, Max Minoja è anche progettista e interior designer dell’ Hotel Crowne Plaza di Milano. 

Quale Ambasciatore Dynamo, Aaron ha deciso di donare il 20% delle vendite delle foto in esposizione alla “Associazione Dynamo Camp Onlus”.

Aaron Baghetti nasce 43 anni fa a Milano da padre Giancarlo, giornalista e fotografo, nonché noto pilota di Ferrari e Formula 1, unico esordiente ad avere vinto un Gran Premio di F1 alla propria prima gara. Aaron si interessa alla fotografia sin da bambino e già a sedici anni decide di seguire la propria passione e diventare fotografo professionista. Per anni persegue la propria carriera in ambito commerciale, spaziando in diversi campi, dall’automobilismo alla musica, dalla moda al design, appassionandosi a qualsiasi progetto con ardore e dedizione fino al punto da non volersi mai specializzare in un solo ambito, ma volere essere libero di seguire l’ispirazione e le opportunità del momento. Alcuni accadimenti della sua vita, come la scomparsa prematura del padre lo hanno segnato profondamente ma hanno anche favorito la crescita del proprio carisma, lo sviluppo di un mondo interiore profondo e di uno spirito di osservazione molto acuto. Da tutto ciò nasce la sua ispirazione artistica, l’esigenza di esprimere con le immagini il proprio stato d’animo, di costruire sul proprio bagaglio emozionale e culturale (futurismo, transavanguardia e fantascienza), gli scatti potenti e univoci di questa sua prima mostra.

Data e location
Dal 6 luglio al 20 settembre, presso Crowne Plaza Hotel, via Melchiorre Gioia 73, Milano.

Proseguimento permanente su internet con catalogo online sul sito web www.aaronbaghetti.com

Crediti
Max Minoja Architecture, Dynamo Camp, Crowne Plaza Hotel.

Per informazioni
info@aaronbaghetti.com - www.aaronbaghetti.com

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