| SPOLETO | domenica 14 dicembre 2008 | | PER GIAN CARLO MENOTTI AMAHL SI MUOVEVA FRA I SASSI DI MATERA E I PRESEPI NAPOLETANI | fonte: ricerca storica di Mariolina SAVINO |
| AMAHL, L'opera lirica in un atto di Gian Carlo Menotti regia di Gian Carlo Menotti, scene e costumi di Christine Edzard e Sabine Dutile, direttore d'orchestra Yves Abel; ambientata sotto le stelle del meridione italiano dai sassi di Matera ai presepi napoletani!
Grande Gian Carlo Menotti, precursore di tutti i tempi della scoperta della magia del sud d'Italia.
Riguardo ad Amahl, Menotti affermava che è nata come un'opera per bambini. "Un'atmosfera che cerca di ricreare la mia infanzia e i felici Natali, quando i doni in Italia non li portava Babbo Natale ma i tre Re, dei quali ancora oggi ricordo il loro canto lontano nel buio". L'opera gli fu commissionata nel 1951 dalla NBC per la televisione americana, con scadenza improrogabile a Natale. La scintilla creativa scoccò nelle sale del Metropolitan Museum of art alla visione del quadro di Bosch, l'Adorazione dei Magi. Da allora Amahl é diventata l'opera di Menotti più rappresentata negli Stati Uniti, un simbolo universale dello spirito natalizio. Come per altre opere di Menotti, ancora una volta le radici creative affondano nella fede: la fede prorompente dei Re Magi e la loro intrepida volontà di seguire la cometa che li condurrà al Bambino. E la magia di questo pellegrinaggio muterà per sempre i destini di Amahl, il fanciullo ammalato, e di sua madre.
LA SCENA Per l'ambientazione di Amahl, Menotti ha sempre pensato al più tradizionale presepe napoletano. La scena, suddivisa in due ambienti: l'interno della casa, spoglio e povero, dove Amahl vive con la madre, e l'esterno della campagna, con il cielo notturno tempestato magicamente di stelle. Straordinariamente fedele a queste suggestioni è stato l'apporto creativo della scenografa Christine Edzard: in boccascena la casa di Amahl, composta da cinque pareti, due delle quali mobili cos� da permettere la visione interna ed esterna della stessa. Tutt'intorno uno straordinario paesaggio fatto di altissime rocce e case scavate nella roccia, i sassi di Matera (Basilicata), il Meridione italiano, un mondo magico sul quale domina il blu profondo della notte. Interamente realizzati in polistirolo, alcuni pezzi armati raggiungevano i 10 metri di altezza. La stessa scena fu poi utilizzata per l'omonimo film girato nel 1996, prodotto dalla Sands Film di Londra su richiesta di Francis Menotti, regia di Christine Edzard. | |