lunedì 15 dicembre 2008

Amahl l'opera di Gian Carlo Menotti che ha riscoperto la magia del sud Italia


SPOLETO
domenica 14 dicembre 2008
PER GIAN CARLO MENOTTI AMAHL SI MUOVEVA FRA I SASSI DI MATERA E I PRESEPI NAPOLETANI
fonte: ricerca storica di Mariolina SAVINO


AMAHL, L'opera lirica in un atto di Gian Carlo Menotti
regia di Gian Carlo Menotti, scene e costumi di Christine Edzard e Sabine Dutile, direttore d'orchestra Yves Abel; ambientata sotto le stelle del meridione italiano dai sassi di Matera ai presepi napoletani!

Grande Gian Carlo Menotti, precursore di tutti i tempi della scoperta della magia del sud d'Italia.

Riguardo ad Amahl, Menotti affermava che è nata come un'opera per bambini. "Un'atmosfera che cerca di ricreare la mia infanzia e i felici Natali, quando i doni in Italia non li portava Babbo Natale ma i tre Re, dei quali ancora oggi ricordo il loro canto lontano nel buio".
L'opera gli fu commissionata nel 1951 dalla NBC per la televisione americana, con scadenza improrogabile a Natale. La scintilla creativa scoccò nelle sale del Metropolitan Museum of art alla visione del quadro di Bosch, l'Adorazione dei Magi. Da allora Amahl é diventata l'opera di Menotti più rappresentata negli Stati Uniti, un simbolo universale dello spirito natalizio.
Come per altre opere di Menotti, ancora una volta le radici creative affondano nella fede: la fede prorompente dei Re Magi e la loro intrepida volontà di seguire la cometa che li condurrà al Bambino.
E la magia di questo pellegrinaggio muterà per sempre i destini di Amahl, il fanciullo ammalato, e di sua madre.

LA SCENA
Per l'ambientazione di Amahl, Menotti ha sempre pensato al più tradizionale presepe napoletano. La scena, suddivisa in due ambienti: l'interno della casa, spoglio e povero, dove Amahl vive con la madre, e l'esterno della campagna, con il cielo notturno tempestato magicamente di stelle.
Straordinariamente fedele a queste suggestioni è stato l'apporto creativo della scenografa Christine Edzard: in boccascena la casa di Amahl, composta da cinque pareti, due delle quali mobili cos� da permettere la visione interna ed esterna della stessa. Tutt'intorno uno straordinario paesaggio fatto di altissime rocce e case scavate nella roccia, i sassi di Matera (Basilicata), il Meridione italiano, un mondo magico sul quale domina il blu profondo della notte. Interamente realizzati in polistirolo, alcuni pezzi armati raggiungevano i 10 metri di altezza.
La stessa scena fu poi utilizzata per l'omonimo film girato nel 1996, prodotto dalla Sands Film di Londra su richiesta di Francis Menotti, regia di Christine Edzard.