lunedì 5 maggio 2008

CastelRitaldiClick- Da Colle del Marchese Mario Tabarrini ha saputo raccontare fiabe


curiosità-info

A Mario Tabbarini al quale e’ stata dedicata una via a Bruna di Castel Ritaldi, da 9 anni intestato il premio letterario

“Il Paese delle Fiabe”

foto di Mariolina Savino, Biblioteca Castel Ritaldi-esterno

Mario Tabarrini è nato a Colle del Marchese di Castel Ritaldi il 17 dicembre 1916. Maestro per dieci anni, poi direttore didattico. Laureato in Lettere, ha pubblicato una decina di volumi di narrativa, novelle, racconti e poesie per ragazzi. In questo campo è diventato un autore molto noto e le sue poesie riportate sui libri scolastici e nelle riviste specializzate. Ha partecipato a numerose manifestazioni letterarie, ricavandone premi e riconoscimenti. Di particolare rilievo il primo premio del concorso letterario “Premio Andersen la Baia delle favole” di Sestri Levante con la fiaba “La fine degli orchi”, attribuitogli nel 1967. Nel 1974 ebbe il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 1986 il premio per la cultura Isola d’Argento per l’opera “L’Umbria si racconta”, con la quale concludeva la lunga attività. È morto a Foligno il 25 settembre 1988.

Amazonas- Onibus 604

RACCONTI PER RIFLETTERE di Andrea LOMBARDI

Manaus, 19 Novembre 2007. Mi trovo alla fermata dell’autobus vicino il centro della città e come solito questa straripa di passeggeri in attesa del numero di bus che contraddistingue il bairro dove devono recarsi. Quando questo arriva, la folla s’accalca all’ingresso con la foga di chi si vuol sedere per primo poiché sa che la strada da percorrere non sarà poca: Manaus, capitale dello stato Brasiliano Amazonas, si estende per una distanza quasi pari a cento chilometri.

Il mio numero è 604. Queste tre cifre rappresentano il codice che identifica l’area attraversata dalla corriera: la prima cifra si riferisce al bairro (un enorme quartiere) o alla colonia (un insediamento fuori città), le restanti due riguardano il punto specifico dove scendere. La numerazione parte da 0 e arriva fino a 900: è una rete di comunicazione stradale impressionante quasi quanto l’effetto che suscita Manaus arrivando di notte con l’aereo: una distesa di luci che non ha fine per i comuni occhi, che parte dalla luminaria pubblica color verde-oro del Teatro Amazonas fin l’ultima lucerna al cherosene che carezza l’incomincio dell’oscura selva.

La mia destinazione dista dal centro circa un’ora di curve, scossoni e balzi. La maggior parte delle volte il bus è pieno e bisogna fare il tragitto in piedi, spalla a spalla come se ci trovassimo in un qualsiasi autobus dell’america latina più povera. Durante il percorso capita d’incontrare dei personaggi singolari che lentamente si siedono sopra i sedili rossi, quelli riservati agli anziani, disabili e donne gravide. I loro volti hanno la pelle molto tirata che sembra di gomma, normalmente portano gli occhiali e cercano in tutti i modi di nascondere le mani. Non ti guardano mai diritto negli occhi, fanno mezzi sorrisi a testa bassa e tacciono finché non li vedi scendere: è la mia stessa fermata! Così capisco tutto. Gli faccio anch’io un mezzo riso ed insieme ci incamminiamo verso la nostra meta: l’autobus 604 è l’unico che sbarca alla Colonia Antonio Aleixo e la fermata è quella dell’Ospedale Alberto Rocha, il Lebbrosario di Manaus.

Quella pelle stirata e secca è data dall’inadeguato afflusso di sangue e di ossigeno ai nervi facciali; il nascondersi le mani era per non far si che altri vedessero la mancanza delle dita, imputridite e cadute tempi orsono a causa della lebbra. Il morbo di Hansen piano piano devitalizza tutto l’apparato muscolare, articolare, respiratorio e rende le appendici esterne del corpo, le più colpite da un mancato rifornimento di sangue ed ossigeno, prima insensibili al tatto, poi talmente secche che cedono alla forza della gravità e si staccano come morte foglie fuori stagione. Se no ci fosse la lebbra queste foglie sarebbero state verdi e fiorenti in quanto la stagione della vecchiaia sarebbe stata ancora lontana, ma la mancanza di igiene, prevenzione e di un vaccino che debelli questa malattia ha fatto si che l’autunno arrivasse molto presto, accompagnato dalla discriminazione e dalla solitudine di queste anime.
Il monito è sempre lo stesso: la lebbra non porta lucro alle case farmaceutiche ed i fondi per lo sviluppo vengono investiti nella ricerca di nuove “pozioni magiche” per perdere chili e cellulite, raddrizzare seni e spianare rughe di chi nacque nel posto giusto ed ora può spendere soldoni per rallentare l’avvento dell’avverso autunno: gentili signore, mi spiace, ma questa stagione, volente o nolente, arriverà per tutti!

Entriamo dentro l’ospedale, saluto Pedro e Antonio che son vicini di letto nello stesso padiglione. Abbraccio Valçemar e lo rallegro perché le ferite si stanno rimarginando. Incrocio l’infermiera, mi invita a pranzare con loro: oggi c’è riso e fagioli. Rido pensando dentro me “che strazio, tutti i giorni mangio riso e fagioli, oggi non pranzo!”.
<> le rispondo e proseguo con le visite. Voglio andare a trovare Joaquim che ultimamente era peggiorato: colto dalla malattia all’età di 17 anni, Joaquim ha sempre vissuto all’interno della colonia; era un ragazzo con braccia forti, un metro e settanta di altezza per settanta chili di peso e da molti anni, a causa l’indebolimento procurato dalla lebbra, è affetto da osteoporosi. La sua massa muscolare è talmente diminuita da renderlo alto 1,50 per 42 chili.
Entro nello stanzone che condivide con altri cinque internati, c’è un ragazzone seduto accanto il suo letto e lentamente m’avvicino <> - <>.

• Nel momento in cui mi sedetti, la mia giornata divenne tristissima.

Francisco ha il braccio fasciato e legato al collo con un panno bianco lievemente macchiato di sangue sull’avambraccio. Joaquim mi dice che suo figlio ha avuto una rissa in strada con un altro ragazzo, erano ambedue ubriachi e dopo una breve colluttazione, il tizio estrasse dal retro dei pantaloni una pistola di piccolo calibro, e sparò. Fortunatamente la pallottola gli sfiorò l’avambraccio così riuscì a fuggire… però ora Francisco, un ventenne che vive solo, è perseguitato giorno e notte. Il padre, con le lacrime che colorano di grigio un volto esausto, mi osserva taciturno profumando l’ambiente di quel triste silenzio di quando non sai cosa dire e poi inizia a vomitare senza tregua tutto ciò che sentiva in quel momento:
<>. Francisco lo osserva piangere senza che nessuna di quelle lacrime scalfisse la sua persone, dura come quella di coloro che quotidianamente lottano in strada.

• Con la testa china mi alzai, chiesi perdono e me ne andai.

Ogni singola lacrima era un coltello che raschiava il mio cuore e dolorosamente lo canzonava dicendomi <>. Non lo so, probabilmente è impossibile capire in pieno ciò che Joaquim ha sofferto in vita, però posso dirvi che, nel momento in cui mi sedetti vicino lui e suo figlio, i miei occhi guardarono con ancor più rispetto il cibo in tavola, il prossimo, l’indomani ed in particolare, i sogni: noi che possiamo esaudirli.

BEVAGNACLICK- LA CITTA’ UMBRA CHE “SA’ FARE” TURISMO!

NOTTE BIANCA MEDIEVALE

di Mariolina SAVINO

AMMIRABILE LA FANTASIA DI QUESTA CITTADINA UMBRA CHE RIESCE A FARE DI OGNI INIZIATIVA UNA BUONA OCCASIONE PER ATTIRARE RESIDENTI UMBRI E TANTI TURISTI, SECONDO STIME IN TOTALE CIRCA 10.000 PRESENZE

Non lo scriviamo per piageria, non è nel nostro stile, riconosciamo in verità una grande virtù del popolo bevanate che mai si sottrae all’impegno civico, favorendo dal basso le scelte turistiche e le varie attività civili.

Ieri sera per l’antico borgo non si camminava, attività varie spalmate sul territorio e una marea di giovani, anziani e bambini.

Bravi davvero!

VALNERINACLICK- Eventi in Valnerina di maggio, Calendario



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INFO-Programma dal 6 Maggio 2008

POGGIODOMO Processioni all’Eremo della Madonna della Stella 11 Maggio
Eremo Madonna della Stella

Il Santuario viene aperto al culto la prima domenica di maggio, in concomitanza con il mese mariano, fino alla prima domenica di giugno.
La tradizione vuole che nell’anno 1833, due pastori si ripararono nei pressi di uno scoglio e tra la vegetazione videro un affresco ancora leggibile raffigurante, la Vergine tra s. Benedetto e s. Agostino del 1416. Da quel momento gli abitanti del comune e cominciarono a venerare l’immagine. Si tassarono per riedificare la chiesa definitivamente titolata Madonna della Stella. Ed ogni prima domenica di maggio , celebra la messa nel Santuario ed i fedeli con l’occasione, al termine del rito religioso, organizzano un pranzo che diventa l’occasione per ritrovarsi in allegria. La tradizione prevede il pellegrinaggio rituale dei diversi paesi dell’area, a partire dal borgo di Roccatamburo. Alle celebrazioni in onore della Madonna della Stella, affluiscono anche i paesi di Cerreto, Triponzo, Ponte, in un pellegrinaggio montano che attraversa la Valle del Tissino.

CASCIA Celebrazioni Ritiane 21/22 Maggio
Basilica di Santa Rita

La festa che Cascia tributa a Santa Rita è particolarmente articolata e momenti puramente celebrativi si alternano ad ampi spazi di riflessione legati ad una liturgia che ormai conta secoli di storia. È il caso dei “giovedì di Santa Rita”, una particolare devozione nata quasi trecento anni fa e mai interrotta: per i 15 giovedì antecedenti la festa del 22 maggio, si svolgono in diverse ore della giornata, incontri di fede in preparazione della festa. Questa autentica esigenza di fratellanza viene manifestata anche con il gemellaggio che, annualmente, Cascia intrattiene, con una diversa città italiana o europea. Dalla città gemellata, ogni anno, nei giorni precedenti la festa di Santa Rita – solitamente una settimana prima – parte la fiaccola che gli atleti del gruppo sportivo più rappresentativo della città, portano, con lunghissime staffette, fino a Cascia, la sera del 21, sul sagrato della Basilica viene acceso il tripode. Il giorno 22 il corteo in costume storico parte da Via del Pago fino a raggiungere la Basilica dedicata alla Santa. Durante la festa viene assegnato il Riconoscimento Internazionale Santa Rita da Cascia istituito nel 1988 dal Comune di Cascia (Pg) per mettere in risalto il fatto che anche oggi vi sono persone che vivono i valori del perdono, di pace, di solidarietà, di dedizione, di fede, di amore, già incarnati dalla umile donna di Roccaporena di Cascia

CASCIA “FLEURS” Opere d’amore-seconda edizione. Mostra d’arte contemporanea.
21 Maggio – 8 Giugno 2008, inaugurazione 21 maggio ore 16.00 Museo Chiesa di S. Antonio

La mostra raccoglie opere di giovani artisti emergenti. La mostra offre al pubblico la possibilità di confrontarsi con le varie forme d’arte, la pittura, la scultura, la fotografia e il video. Le opere esposte in varie zone della città di Cascia, saranno ispirate ai fiori ed ai concetti di amore e bellezza. Il percorso della mostra si snoderà per le vie della città passando per alcune tappe fondamentali come: il Museo dell’ex-Chiesa di S.Antonio, Il Roseto e il Museo Civico di Palazzo Santi.

PRECI Festa di Sant’Eutizio
23 Maggio Piedivalle di Preci – Abbazia di Sant’Eutizio

Nel suggestivo scenario dell’Abbazia di S. Eutizio, una volta il maggior centro di potere economico e politico della zona, fondata verso la fine del sec. V dal monaco siriano Eutizio, si svolgerà la processione dedicata al santo patrono. Dopo la processione si svolge la Santa Messa e a seguire si tiene il rinfresco.

VALNERINA Corpus Domini
25 Maggio Cascia, Norcia, Monteleone, Preci, Scheggino, Poggiodomo, Sant’Anatolia di Narco

La festa del Corpus Domini è celebrata con la realizzazione delle “infiorate”. Gli abitanti si riuniscono in piccoli gruppi per creare disegni sacri sul terreno con i petali dei fiori. Queste rappresentazioni, a tema religioso, vengono realizzate a partire dalla mattina presto in quanto dovranno essere terminate prima della messa. La festa ha origini antiche infatti nel 1263 un sacerdote boemo, di nome Pietro Da Praga, passando per Bolsena si fermò a celebrare la messa sull’altare di S. Cristina. Il sacerdote era afflitto da dubbi; non credeva infatti che fosse possibile la trasformazione del vino e del pane nel sangue e corpo di Cristo. Durante la consacrazione avvenne un miracolo: dall’ostia sgorgò sangue. L’avvenimento fu comunicato al Papa che risiedeva ad Orvieto e che ordinò che i paramenti indossati dal prete fossero trasferiti lì. Durante il trasporto delle reliquie gli abitanti dei paesi in cui passava la processione pensarono di rendere omaggio al Corpus Domini gettando petali di fiori sulle strade.

SANT’ANATOLIA DI NARCO Raduno Regionale del C.A.I., Club Alpino Italiano 25 Maggio

Si terrà a Sant’Anatolia di Narco il raduno regionale del C.A.I., verranno organizzate passeggiate di diverse difficoltà e visite guidate del territorio comunale. L’iniziativa si svolge nel territorio del comune di Sant’Anatolia di Narco in quanto ormai da diversi anni l’amministrazione collabora con la sezione del C.A.I. di Spoleto, insieme il club e l’ente hanno realizzato un rifugio e centro didattico sul Monte Coscerno.

SANT’ANATOLIA DI NARCO
Cartografia Storica e Collezionismo in Italia
Mostra Mercato di Cartografia e Vedutistica
30 Maggio – 2 giugno
Ex-Convento di Santa Croce

Dal 30 Maggio al 2 Giugno si terrà nell’Abbazia dei Santi Felice e Mauro di Sant’Anatolia di Narco la Terza edizione della Mostra di antiche cartografie con la collaborazione ed il patrocinio del Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici e della Società Geografica Italiana. Nei giorni della Mostra si terranno interessanti convegni sulla Cartografia ai quali parteciperanno studiosi e collezionisti del settore, inoltre sarà possibile per chiunque acquistare mappe e cartine, infatti negli spazi della palestra comunale ci sarà un mercato della cartografia.

N.B. Le date e gli eventi contenuti nel presente calendario potrebbero subire variazioni non dipendenti dal Servizio Turistico Valnerina.