Proprio così............... all'improvviso arrivano i Pompieri con tanto di camion attrezzato, due agip sempre rosse e i vigili urbani.
Tutti gli astanti, hanno subito pensato ad un incendio ed invece, ecco svelato l'arcano: i rami dell'antico pino davanti al Giardino di Spello, erano pericolosi per l'incolumità delle persone e quindi, una robusta tosatura al batusso pino "silvestre", ha riportato la serenità nel delizioso borgo!
Foto e testo di Mariolina Savino
Il pino appartiene alla famiglia della pinaceae, di cui fanno parte ben più di 100 specie. Una delle prime visibili peculiarità di questo bellissimo e spesso imponente albero è il concentrato di aghi, che poi non son altro che le foglie del pino, che lo rendono costantemente e ininterrottamente un “evergreen”, un sempreverde.
I pini sono alberi definiti eliofili, cioè amanti del sole, non è infatti un caso che stiano a rappresentare una tipica zona verde nei posti di mare o di montagna assolati, e al mare avere una pineta alla spalle della spiaggia è un vero toccasana contro l’afa estiva, permettendo un sicuro rifugio offerto dalla fresca ombra e una melodiosa atmosfera adatta per un momento di relax, infatti spesso le fronde dei pini ospitano numerose cicale, che nella stagione estiva si esibiscono al mondo intero con il loro canto corale.
In Italia è possibile trovare diversi tipi di pino: pino silvestre, pino mugo (molto apprezzato per le sue qualità terapeutiche), il pino domestico, il pino d’Aleppo (anche questo conosciuto già anticamente dall’uomo per le sue virtù) e, sui nostri litorali, il pino marittimo.
pino silvestre: zone alpine, pigne ovali, aghi corti al massimo fino a 7 cm
- pino mugo: alte quote, dimensioni di un cespuglio
- pino domestico: zona marittima, pigne rotondeggianti contenenti i pinoli
- pino d’Aleppo: pigne coniche, aghi lunghi al massimo fino ai 10 cm
- pino marittimo: pigne allungate, aghi lunghi fino a quasi 20 cm
Tutti questi pini hanno una peculiarità che li accomuna, ovvero le mazzette di due aghi. Mentre se le mazzette
sono di cinque aghi, allora potremmo parlare di altre tipologie di pino:
- pino cembro: montagna, pigna con pinoli commestibili
- pino strobo e pino dell’Himalaya: usati a fini ornamentali
Come in Italia, il pino è diffuso anche in Francia, Portogallo e Grecia, e anche in questi paesi, come da noi, cresce abbastanza velocemente, fino a raggiungere i 40 metri di altezza. Come abbiamo detto, per crescere ha bisogno di sole, ma anche di un terreno siliceo e sabbioso, non particolarmente ricco di humus. E' un albero forte, pensate a quelli che spesso si vedono al mare, quasi totalmente piegati dal vento e nonostante tutto in piedi! L’unico grosso nemico del pino mediterraneo è il gelo.
Tra i parassiti nemici: acari, afidi e la processionaria (un bruco che in estate cammina in “processione” arrecando potenzialmente danno all’albero, ma anche all’uomo, poiché può scatenare delle reazioni allergiche.
Dal punto di vista botanico il tempo balsamico, per la raccolta delle parti che comunemente interessano per preparati fitoterapici, è a ottobre per le gemme e da febbraio a ottobre per l’oleo resina, ma quest’ultima si può ricavare solo dagli alberi con età superiore ai 30 anni.
Dal pino come anticipato si possono ricavare diverse sostanze a scopo curativo, proviamo a farne un sintetico esempio:
- linfa: espettorante e stomatica
- gemme : cistite, bronchite cronica
- olio resina, detta anche trementina di Bordeaux: isterismo, bronchite cronica, leucorrea, cistite
- gemme: cistite, bronchite cronica
- essenza di trementina: colica epatica
In qualsiasi caso e come ho già detto in altri articoli, è sempre bene farsi consigliare dal proprio medico curante e dal proprio erborista di fiducia, prima di eseguire delle cure fai da te.